L’Agenzia delle Entrate – OMI ha pubblicato i nuovi dati sul mercato residenziale in Italia, aggiornandoli alla fine del primo trimestre 2022.
Stando al dossier curato dal Fisco, il tasso tendenziale delle compravendite del settore residenziale si conferma positivo con una crescita del 12% su base annua e un totale di più di 181 mila abitazioni compravendute. Le abitazioni acquistate nel I trimestre 2022 in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente sono quasi 20 mila.
I tassi tendenziali mostrano peraltro differenze contenute tra i capoluoghi (+ 11,1%) e i comuni minori, non capoluogo (+ 12,5%). L’aumento degli scambi risulta essere superiore in tutte le aree geografiche del Paese in doppia cifra, con la sola eccezione del Nord Est, in cui invece la variazione tendenziale si ferma al 6,5%.
L’attività delle agenzie immobiliari
Per quanto riguarda le attività delle agenzie immobiliari, gli ultimi dati forniti dal Sondaggio congiunturale del mercato delle abitazioni in Italia sottolineano come il 62,6% degli operatori abbia segnalato una sostanziale stabilità dei prezzi di vendita nel primo trimestre 2022, e come la quota di agenzie che ha venduto almeno un’abitazione nel trimestre è cresciuta all’87,6%, il livello massimo raggiunto dall’inizio della rilevazione statistica, nel 2009.
Ancora, lo sconto medio sui prezzi di vendita rispetto alle richieste iniziali del venditore è sceso all’8,5% contro il 9,7% della precedente rilevazione, riscontrando un ulteriore minimo della serie storica. Anche i tempi di vendita hanno iniziato ad accorciarsi, scendendo per la prima volta sotto i 6 mesi (5,8 mesi, contro i 6,2 mesi della precedente rilevazione).
Inoltre, circa la metà degli agenti immobiliari dichiara che il valore delle offerte ricevute è stato ritenuto troppo basso dal venditore o che i prezzi richiesti sono stati giudicati troppo elevati dai compratori. Cala al 18,7% la quota di operatori che segnala una rinuncia temporanea alla vendita per la difficoltà di reperire un mutuo da parte degli acquirenti. In tal senso, il 70% delle compravendite è stato finanziato con un mutuo, con loan-to-value medio del 78%.
Il futuro del mercato immobiliare
Risulta infine di interesse rilevare quali siano le attese degli agenti immobiliari sul futuro del mercato residenziale. Come era lecito immaginare, le prospettive sono peggiorate sia per il proprio mercato di riferimento che per quello nazionale, con i saldi tra aspettative favorevoli e aspettative sfavorevoli che sono diventati negativi per 10 punti percentuali.
In particolare, le prospettive sul futuro sono deteriorate in modo più marcato sull’orizzonte biennale, con un saldo sceso di oltre 25 punti percentuali sul mercato di riferimento e per quello nazionale. Su tale andamento pesano sia i rincari degli asset energetici che la guerra in Ucraina, tanto che per quasi il 60% degli agenti sono questi i fattori che stanno rallentando le intenzioni di acquisto delle famiglie e influenzando le caratteristiche degli alloggi richiesti.
I potenziali acquirenti sono dunque divenuti più attenti sia sul prezzo di vendita (61% degli agenti) quanto anche sullo stato di manutenzione (47%) e sull’efficienza energetica degli immobili (39%).
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